Il Sig. Angelo è ospite in una casa di riposo dove svolgo settimanalmente attività musicale. L’ultima volta, durante l’incontro, metto in ascolto il Valzer Corinto. Mentre Elide, che non può stare ferma al suono di questo valzer, balla scatenata facendosi accompagnare dal girello (pochi lo sanno ma lei era ballerina e ha vinto parecchie bandiere nella sua vita), Angelo, seduto sulla sedia a rotelle, inizia ad accennare un movimento con le mani. Lo guardo attentamente, non l’aveva mai fatto prima. Ogni tanto quando sentiva una canzone della sua gioventù scoppiava in lacrime. Talmente forte era l’emozione che non trovavo parole per consolarlo e il silenzio mi sembrava l’unica risorsa!
Alla fine del brano gli chiedo: “Angelo ma ho visto che muovevi le mani come suonassi una fisarmonica… la suonavi?”. Lui mi risponde con voce spezzata: “Si ma ora sono vecchio!” e scoppia in lacrime.
Angelo è nato nel 1923, di cose ne ha viste tante, di storie da raccontare ne ha tantissime e ogni tanto mi faccio raccontare qualcosa. Lo faccio con tutti i miei “nonnini”. Ti raccontano del viaggio di nozze, del lavoro che facevano, di quello che hanno vissuto. Per loro raccontare è importante per non dimenticare chi sono stati e chi sono.
“Angelo, ma suonavi in un orchestra?” e lui: “Sì, suonavo nelle sale da ballo ma a volte anche per gli amici!”. E allora gli faccio una domanda. Sapevo che ogni tanto i musicisti in passato li mettevano a suonare seduti sul tavolo perché così la musica si sentiva meglio e tutti potevano ballare, e lui: “Sì sì, mi mettevano sul tavolo e io suonavo… ma ora sono vecchio”.
“Angelo, non sei vecchio, sei solo nato prima e hai tante storie da raccontare!”
Lui mi sorride…